14 Gennaio 2024

Il DM 217 del 2023 (pubblicato il 29 dicembre scorso) è intervenuto sul DM 44 del 2011 (che contiene le specifiche tecniche del processo telematico) cancellando, per errore, l’art. 18 di questo regolamento. Si tratta, appunto, di un errore riconosciuto dal Ministero che ha garantito che entro domani 15 gennaio 2024 (la data di entrata in vigore del decreto è il 14 gennaio) il problema verrà risolto con la pubblicazione di una errata corrige in gazzetta.

Se ciò non accadesse il Consiglio intende dare indicazione su come comportarsi.

Le notifiche a mezzo pec sono previste e regolate da una norma primaria che non è stata abrogata (art. 3bis legge 53/1994) e quindi la notifica via pec è assolutamente legittima.

L’unico problema riguarda la possibilità di considerare la procura allegata alla pec di notifica come apposta in calce all’atto perché questa possibilità era (e sarà) regolata proprio dall’art. 18 del decreto ministeriale 44.

Quindi, se il problema non fosse risolto tempestivamente con la pubblicazione dell’errata corrige, da domani sarà comunque possibile, senza dubbi e incertezze, notificare tutti gli atti endoprocessuali o gli atti introduttivi dei ricorsi perché in quel caso la procura sarà già stata depositata nel fascicolo telematico e non è necessario allegarla alla pec.

Nel caso invece di atti di citazione o precetti solo per prudenza sarebbe il caso di attendere la risoluzione del problema per evitare eccezioni. Tuttavia in ordine alla procura va ricordato che l’atto raggiungerebbe comunque il proprio scopo e che costante giurisprudenza, anche della Suprema Corte, non ritiene necessaria la notifica della procura. Ricordiamo che la notifica via pec è ormai obbligatoria per i destinatari i cui indirizzi siano inseriti in pubblici registri e che non è opportuno rendere dichiarazione agli UUGG circa l’impossibilità ad eseguire una notifica via pec per motivi di vuoto legislativo.

Vi terremo aggiornati sulla soluzione del problema.

Condividi:

Modificato: 14 Gennaio 2024